Con cippato di legname si intende il legname sminuzzato attraverso appositi macchinari. Questo cippato serve per il caricamento automatico di combustione del legno. Per la produzione di cippato di legname ovvero come combustibile vengono utilizzate le seguenti tipologie di legno: legnami di foresta, di cespugli, di alberi da frutta e resti di legname di segheria. I criteri di qualità e dei prezzi del cippato di legno sono principalmente il contenuto di umidità, la percentuale di corteccia e trucioli, la pezzatura e la massa volumica apparente.
Impianti più piccoli sono a carico del materiale relativamente secco al fine di ottenere una combustione completa e regolare. Tuttavia anche impianti di riscaldamento più grandi usufruiscono della combustione secca, poiché hanno bisogno di meno cippato di legno per la produzione di un kWh.
Le cippatrici sminuzzano il legno in diverse misure. Per gli impianti di combustione piccoli entra in questione solamente il cippato fine o medio (G30).Il cippato grosso (G50 – G100) è adatto per impianti di grandi dimensioni. Un importante criterio di qualità è la regolarità del materiale.
Pezzature troppo grosse possono causare dei disturbi di funzionamento degli impianti, una quantità di cippato troppo fine può provocare un aumento delle emissioni considerevoli oppure anche delle emissioni di sostanze ardenti.
Il tenore idrico dipende dalla qualità del materiale e dal tipo di produzione e definisce il valore e la capacità di stagionatura del materiale combustibile. Con un tenore idrico a più del 25% la muffa può aumentare velocemente.
Così il legname sminuzzato si scalda e perde in sostanza e qualità. La legna può essere meglio gestita quando la quantità d’acqua e la dimensione del cippato (dimensione e distribuzione di dimensione di ciascun pezzo, polvere ecc.) degli impianti sono adeguate.
La quantità d’acqua influisce soprattutto sui requisiti della combustione. Lo spessore dei grani è importante per la funzionalità dell’impianto.
Rapporto tra contenuto d’acqua e tasso di umidità del legno tenero (conifere)
Il contenuto d’acqua (umidità relativa) è l’indicazione in percentuale della massa d’acqua in rapporto con la massa totale, il peso del legno fresco. L’umidità u (atro = essiccato all’aria) è la massa indicata in percentuale dell’acqua in rapporto con la massa secca.
Tenore idrico | 50% | 40% | 30% | 20% |
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Umidità | 100% | 65% | 45% | 25% |
Con la massa volumica apparente è inteso il peso di un metro stero (msr) del cippato di legno. Dipende soprattutto dal tipo di legno, dalla forma delle particelle e dalla compressione.
Il potere calorifico è quell’energia che viene rilasciata durante la combustione di un’unità di fonte di energia e che può essere utilizzata per il riscaldamento. Per il legno il potere calorifico dipende da diversi fattori che influenzano il contenuto energetico. Il contenuto energetico varia secondo
Il legno contiene acqua. Quest’acqua deve essere evaporata prima della combustione. Questo processo ha necessità di energia. Maggiore è l’umidità del legno, più energia necessita l’essiccazione e meno energia utile (potere calorifico) è disponibile. Inoltre la temperatura di combustione e l’efficienza vengono abbassate e attraverso una combustione incompleta possono sorgere problemi di emissione.
Pertanto legna da ardere, cippato di legno e altri materiali combustibili dovrebbero essere bruciati solo allo stato secco (con un tenore idrico del 15-20%) che implica un corretto stoccaggio. L’essiccazione del legno (ad esempio con il calore residuo nella centrale di riscaldamento o attraverso uno stoccaggio più lungo) può ridurre sensibilmente il consumo di carburante e porta un risparmio di circa del 20-30%.
Con la diminuzione di umidità aumenta il potere calorifico del legno in quanto l’acqua che evapora diminuisce con ogni kg di legno.
Chi brucia legna bagnata, non solo danneggia l’ambiente, ma ha anche bisogno di più legno per raggiungere il calore desiderato.
Il rendimento descrive in generale il rapporto tra beneficio e utilizzo (valore energetico e impiego energetico). È considerato come una misura di carattere generale per l’efficacia di un processo di conversione energetica. Il valore teoricamente possibile di 1 o 100% non può essere realizzato nella pratica in quanto tutte le operazioni saranno convertite dal calore o energia di attrito in energia termica.
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Per la combustione del legno usato e del legno trattato servono impianti con filtri speciali, poiché provocherebbero gas nocivi, in ogni caso vietati.